Imprese, Lo Bello tuona contro la mafia: «Liberare il mercato dalle infiltrazioni»

Imprese, Lo Bello tuona contro la mafia: «Liberare il mercato dalle infiltrazioni»

Il Giornale di Sicilia – Siracusa – 22 aprile 2012

Patto per la legalità tra la Camera di Commercio di Siracusa, la «Dia» e le forze dell’ordine: collaborazione per monitare gli assetti delle aziende. «Per fare ripartire il motore dell’economia bisogna liberare il mercato dalle infiltrazioni mafiose». Ne è convinto Ivan Lo Bello, , nuovo vice presidente nazionale di Confindustria.

Gaetano Scariolo

«Fin quando la mafia inquinerà il mercato, infiltrandosi nelle imprese, sarà difficile far ripartire il motore dell’economia». Ivan Lo Bello, nuovo vice presidente nazionale di Confindustria, ha lanciato l’ennesimo anatema contro «Cosa Nostra» dal palazzo dell’ex «Sicilcassa», a piazza Archimede, dove è stato siglato un accordo tra la Prefettura, la Camera di Commercio, la Procura, la «Dia» e le forze dell’ordine. La lotta alla mafia si farà davanti ad un computer, grazie ad un programma informatico messo a disposizione da «InfoCamere», la costola tecnologica della Camera di Commercio. Il software consentirà di conoscere, quasi in tempo reale, tutte le informazioni sul conto delle aziende inserite nel registro delle imprese: dalla loro composizione, ai fallimenti, dai cambi societari alle fusioni. «Basterà un clic – spiega il presidente della Camera di Commercio – per conoscere la “vita” di un’azienda, dietro alla quale si potrebbero nascondere esponenti di pericolose organizzazioni criminali. Purtroppo, il mercato, e non solo quello siciliano, è drogato dalla presenza della mafia. Questo software è stato ideato da InfoCamere, che rappresenta una struttura di eccellenza della Camera di Commercio, ed ora è a disposizione delle forze dell’ordine e degli organi inquirenti, che potranno affrontare al meglio la sfida a Cosa Nostra». La convinzione dei promotori di questa sorta «Grande fratello» è di accelerare i tempi di indagine delle forze dell’ordine, che, comunque, hanno già a loro disposizione “anni” tecnologiche. «Noi crediamo – dice ancora Ivan Lo Bello – che la collaborazione funziona e mettere a disposizione il maggior numero di informazioni rappresenta un bel passo in avanti, specie quando gli sforzi sono concentrati nella lotta alla criminalità organizzata». Il programma è stato presentato dal responsabile di InfoCamere, Paolo Ghezzi, che ha anche spiegato di aver già avviato la collaborazione con la Direzione nazionale distrettuale antimafia. «La macchina dello Stato – spiega Ghezzi – è farraginosa, soprattutto quando le informazioni devono passare dalla periferia al centro. In questo modo, abbiamo l’opportunità di centralizzare tutto». Soddisfatto il prefetto, Renato Franceschelli, che ha sottolineato l’importanza del protocollo. Qualche perplessità, invece, c’è sulla riservatezza, che, di fatto, con questo sistema viene travolta. «Chi rispetta le regole non ha nulla da temere» sentenzia Lo Bello.

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